Questa sezione dell'Archivio Tempo Medico ospiterà ricerche, articoli, analisi, contributi, studi, testimonianze sulla rivista.
Si possono trovare i report delle prime tre ricerche condotte sulla storia di Tempo Medico.
Sono anche disponibili le registrazioni dei webinar realizzati da Zadig a novembre 2020.
Si può vedere il video della mostra allestita a Milano presso il museo WOW Spazio Fumetto nei mesi di ottobre e novembre 2020.
Partendo da una selezione nei vari decenni degli articoli di Tempo Medico emergono molti dei temi che hanno segnato il cambiamento nella relazione medico-paziente e nella cultura medica negli ultimi sessant'anni: la nascita del paradigma biomedico, la medicina sociale, il consenso informato, il tribunale dei diritti del malato, la formazione del medico, la comunicazione e l'informazione, la deontologia e l'etica, l'impatto del contesto organizzativo, l'interazione con gli altri agenti del campo biomedico.
La transizione epidemiologica ha fatto credere a molti che nelle società sviluppate le malattie infettive fossero un rimasuglio del passato, che si sarebbero presto debellate, salvo ricrederci davanti all'arrivo di COVID-19. Rileggendo Tempo Medico dal numero 1 (1959) al numero 839 (2008) si può ricostruire la storia della medicina e della sanità lungo cinquant'anni di storia. Di particolare interesse oggi è rileggere gli articoli dedicati alle malattie infettive, ai vaccini e alle epidemie che hanno segnato gli ultimi cinquant'anni, i loro corsi e ricorsi, e le tante notizie scientifiche che di anno in anno riscopriamo come se fossero le novità del momento.
Tempo Medico ha avuto lunga vita grazie alla pubblicità delle aziende farmaceutiche e alla distinzione chiara e assoluta tra informazione pubblicitaria e contenuti della rivista, ed è "morta" a causa dell'asfissia legata a un mercato che in mezzo secolo è radicalmente cambiato, in termini sia di media sia pubblicitari. Il viaggio attraverso le pubblicità di Tempo Medico dai primi anni Sessanta al Duemila unisce il fascino di "come eravamo" all'interesse di un'analisi semiologica sulle singole pubblicità.